Strumenti antichi vs strumenti moderni

bruno | 17/11/2023
violiniAntichiModerni

 

La liuteria è un'arte antica che si tramanda da secoli. L’aura di prestigio che avvolge gli strumenti antichi come, ad esempio, quelli realizzati da Antonio Stradivari è ben nota a tutti noi:  si tratta di oggetti preziosi, opere d’arte che ci affascinano e ci influenzano. 

Proprio il periodo rinascimentale/barocco è considerato l’epoca d’oro del violino. È il periodo in cui la sua evoluzione può considerarsi all’apice. I liutai che operano nei secoli successivi, in effetti, continuano a utilizzare come riferimento gli strumenti dell’epoca di Andrea Amati e Antonio Stradivari. In un certo senso da allora ci si è limitati ad imitare e ad adattare tali strumenti con opportune modifiche strutturali in modo tale che questi potessero soddisfare le esigenze musicali/compositive delle varie epoche successive. Tuttavia gli elementi costitutivi sono rimasti gli stessi fino ad oggi.

 

Vi è però una differenza sostanziale, che tende spesso ad essere sottovalutata.

 

Come dicevo Il fascino di uno strumento antico esercita spesso un’enorme influenza sul nostro pensiero e sulle nostre convinzioni, fino al punto di alterare le nostre capacità di giudizio e la nostra obiettività.

Troppo spesso si sminuisce il valore di uno strumento di nuova fabbricazione. Si ritiene che questo non sia in grado di produrre una qualità sonora adeguata alle esigenze del concertista. Da un lato è pur vero che il tempo e, soprattutto, l’utilizzo svolgono un’azione benefica: il suono matura e si arricchisce, lo strumento si assesta, in altre parole avviene una vera e propria evoluzione. Va però detto che si tende a sopravvalutare questo aspetto, talvolta cadendo nella convinzione erronea che uno strumento che abbia suonato per molti anni sia superiore a prescindere. Per esperienza posso affermare senza dubbio alcuno che questa credenza non sia supportata da alcuna prova "scientifica". 

Va detto che un violino, una viola od un violoncello di qualità sono in grado di esprimere fin da subito il loro potenziale. In altre parole la qualità si riconosce immediatamente, dal primo “colpo d’arco”.

La cosiddetta proiezione del suono, ovvero la capacità delle onde sonore di espandersi in lontananza è una qualità che lo strumento possiede a prescindere dalla sua età: ciò che conta davvero è la qualità costruttiva (oltre che, chiaramente, la bontà dei materiali utilizzati).

Lo stesso vale per le qualità timbriche che, sebbene possano affinarsi col passare del tempo, sono già ben presenti sin dal primo giorno. 

Aspetto non secondario è quello relativo alla solidità. 

Il legno è un materiale estremamente resistente ma non è eterno. Si tratta di un materiale in grado di sopportare carichi, tensioni, sbalzi di umidità e di calore: è un materiale perfetto (sicuramente lo è per costruire uno strumento ad arco). Col passare dei decenni e dei secoli, però, esso si indebolisce e diventa meno tollerante ai “maltrattamenti”.

Di conseguenza lo strumento antico richiede una cura maggiore rispetto ad uno strumento moderno. È più soggetto al danneggiamento, alle fessurazioni e ad altre “minacce”. Ad esempio la permanenza prolungata dello strumento in un ambiente secco (ho riscontrato questo inconveniente in diverse sale da concerto) può dare vita a delle crepe che possono comprometterne l’integrità strutturale. 

Questa è un’eventualità piuttosto remota per uno strumento moderno.