La magia del Soxhlet

alex | 19/11/2023

Come liutaio, sono sempre alla ricerca di nuovi modi per migliorare la qualità dei miei strumenti. Sappiamo come la vernice abbia un ruolo importante dal punto di vista estetico, protettivo ed acustico. Qui vorrei concentrarmi su alcuni aspetti legati all’estetica: la colorazione.

 

Quello delle vernici da liuteria è un mondo vasto: numerosi libri sono stati scritti e numerosi studi sono stati compiuti nel tentativo di svelare i componenti delle più belle vernici utilizzate dagli antichi.

Dividiamo in due macro categorie le vernici utilizzate nella liuteria classica: le vernici ad olio e le vernici a spirito.

Diverse sono le scuole di pensiero e le tradizioni che sostengono l’una piuttosto che l’altra.

Non entrerò nel merito di un dibattito su quale delle due sia la migliore, anche perché si tratta di opinioni molto soggettive e, come spesso succede, non esiste una verità assoluta.

Personalmente, dopo aver collaudato entrambi i metodi, mi sono schierato dalla parte della vernice a spirito, con la quale sento un’affinità maggiore.

Numerose sono le ricette a base alcoolica che fra l'altro possono prevedere un enorme quantitativo di possibili combinazioni di ingredienti. Sono centinaia le varianti. Ogni bottega adotta la sua e, solitamente, viene tramandata di generazione in generazione ma, spesso, si preferisce anche sperimentare nuovi composti piuttosto che riscoprire ricette di liutai famosi. C’è davvero da sbizzarrirsi.

Possiamo citare alcuni ingredienti che però sono comuni a tutte queste ricette (rimanendo nell’ambito delle vernici a spirito ovviamente) e sono:

Il solvente alcoolico, la gommalacca, resine di origine naturale ed il colorante (quest’ultimo può essere dato dalle resine stesse, oppure può essere ricavato dalle essenze lignee colorate. In commercio si trovano anche coloranti a base alcoolica di origine sintetica ma la bellezza non è paragonabile a quella dei loro omologhi di origine naturale)

Personalmente per colorare la vernice sono solito utilizzare la tecnica di estrazione mediante soxhlet (o distillazione in corrente di vapore). 

 

Soxhlet, ovvero distillazione in corrente di vapore

 

Soxhlet

 

La distillazione in corrente di vapore è un processo che utilizza l’alcool bollente per estrarre i composti volatili da un materiale solido. Il materiale solido (i trucioli di legno come il palissandro, il sandalo ed il paduca, ma anche spezie come la curcuma…)viene posto in un filtro. Questo viene inserito all’interno del corpo centrale (l’estrattore). Il corpo inferiore (il pallone soxhlet) ospita al suo interno l’alcool. Questo viene portato e mantenuto ad ebollizione mediante un riscaldatore elettrico.

Il vapore generato durante l’ebollizione raggiunge attraverso un condotto la parte superiore del soxhlet (il refrigeratore). Questo elemento viene mantenuto fresco da un costante ricambio di liquido refrigerante (solitamente acqua). Quando il vapore entra in contatto con le fredde pareti del refrigeratore, condensa e precipita all’interno del filtro andando ad estrarre i tannini contenuti nei trucioli di legno. Quando il filtro viene completamente sommerso, l’alcool ricade all’interno del pallone attraverso un condotto secondario. Dopodiché il ciclo ricomincia.

 

La mia esperienza con la distillazione in corrente di vapore

 

Utilizzo da sempre questo procedimento per colorare le mie vernici. Lo ritengo un processo affascinante e che dà grandi soddisfazioni. Credo che questo metodo sia un prezioso strumento per i liutai che desiderano verniciature di alta qualità, con colori naturali, brillanti e duraturi.